Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/68

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per lo saramento fatto dalla donna: la qual cosa saria così, se il saramento tenesse; ma la donna, con ciò sia cosa ch’ella sia membro del marito, o più tosto un corpo con lui, non potea fare quel saramento sanza volontà del marito, e se ’l fece, fu nullo, però che al primo saramento licitamente fatto niuno subsequente puote derogare, e massimamente quelli che per non dovuta cagione non debitamente si fanno; e ne’ matrimoniali congiungimenti è usanza di giurare d’essere sempre contento l’uomo della donna, e la donna dell’uomo, né di mai l’uno l’altro per altra cambiare; dunque la donna non poté giurare, e se giurò, come già detto avemo, per non dovuta cosa giurò; e contraria al primo giuramento, non dee valere, e non valendo, oltre al suo piacere non si dovea commettere a Tarolfo, e se vi si commise, fu egli del suo onore liberale, e non Tarolfo, come voi tenete. Né del saramento non poté liberale essere rimettendolo, con ciò sia cosa che il saramento niente fosse: adunque solamente rimase liberale Tarolfo del suo libidinoso disio. La qual cosa di propio dovere si conviene a ciascuno di fare, però che tutti per ogni ragione siamo tenuti d’abandonare i vizi e di seguire le virtù. E chi fa quello a che egli è di ragione tenuto, sì come voi diceste, in niuna cosa è liberale, ma quello che oltre a ciò si fa di bene, quello è da chiamare liberalità dirittamente. Ma però che voi forse nella vostra mente tacito ragionate: "che onore può essere quello della casta donna al marito che tanto debbia esser caro?" noi prolungheremo alquanto il nostro parlare, mostrandolvi, acciò che più chiaramente veggiate Tarolfo né Tebano, di cui appresso intendiamo di