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200 IL FILOSTRATO


XVII.


E se vi fosser ben dodici Ettori,
     Come un ve n’è, e sessanta fratelli;
     Se Calcas per ambage e per errori
     Qui non ci mena, parimente d’elli,
     Quantunque sieno, i disiati onori
     Avremo e tosto; e la morte di quelli,
     Che sarà in breve, ne darà certanza
     Che non sia falsa la nostra speranza.

XVIII.


E non crediate che Calcas avesse
     Con tanta istanza voi raddomandata,
     Se ciò ch’io dico non antivedesse:
     Ben’ho io già con esso lui trattata
     Questa questione prima che ’l facesse,
     E ciascuna cagione esaminata;
     Ond’ei per trarvi di cotal periglio,
     Di rivolervi qui prese consiglio.

XIX.


Ed io nel confortai, di voi udendo
     Mirabili virtù ed altre cose;
     Ed Antenor per voi dargli sentendo,
     M’offersi trattator, ed el m’impose
     Ch’io il facessi, assai ben conoscendo
     La fede mia; nè mi fur faticose
     L’andate e le tornate per vedervi,
     Per parlarvi, conoscervi ed udervi.