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14 COMENTO DEL BOCCACCI

È qui da sapere l’inferno, secondocliè al nostro autor piace, essere distinto in nove cerchi, e quanto più si discende verso il centro, cioè verso il profondo dell’inferno, più sono i cerchi stretti e i tormenti maggiori. E perciocchè la faccenda di costui è grande, intorno all’esaminare e al giudicare che fa singularmente di ciascuna anima, per dar più spaccio alle sue sentenze, ha quel modo trovato di doversi cignere con la coda tante volte, quanti gradi, cioè cerchi, esso vuole che l’anima da lui esaminata sia infra l’inferno messa: e mentre fa con la coda questa dimostrazione, nondimeno con le parole attende alla esaminazione:

Sempre dinanzi a lui ne stanno molte;

perocchè, come già dimostrato è, la quantità di quelli che muoiono nell’ira di Dio è molta: e queste cotali, Vanno a vicenda, cioè ordinatamente l’una appresso dell’altra come venute sono, ciascuna al giudizio, che di loro dee esser dato, e quivi, Dicono, le lor colpe, e odono la sentenza data di loro, e poi son giù volte, in inferno ne’ luoghi determinati da’ ministri di questo giudice. O tu che vieni: qui dimostra l’autore questo Minos, sotto spezie di parole amichevoli, averlo voluto spaventare, dicendo:

O tu, che vieni al doloroso ospizio, (dell’inferno)
Disse Minos a me quando mi vide, (esser vivo)

Lasciando l’atto, cioè l’esercizio, di cotanto ufizio, quanto è l’avere ad esaminare e a giudicare tutte l’anime de’ dannati: Guarda com’entri, quasi voglia dire, che chi entra in questo luogo non ne