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196 COMENTO DEL BOCCACCI

gioni è l’una questa: curasi la prodigalità dal tempo, perciocchè quanto l’uomo più s’avvicina alla vecchiezza, tanto diventa più inchinevole a ritenere, per la ragione di sopra mostrata, dove si disse perchè i vecchi eran più avari che i giovani: e non è alcun dubbio, le ricchezze naturalmente desiderarsi, acciocchè l’uom possa per quelle sovvenire a’ difetti umani; e perciò convenevole pare, che quanto alcuno sente i difetti maggiori, tanto più inchinevole sia a quelle cose, per le quali si puote o rimediare o sovvenire a quegli, La seconda ragione è, perciocchè la povertà è ottima medica a cotale infermità, e in essa si perviene assai agevolmente da chi gitta e scialacqua senza modo e senza misura il suo, siccome i prodighi fanno e chi in essa diviene, non può donar nè spendere, e così si trova guerito di questo vizio; il che dell’avarizia non avviene, come mostrato è. Pare adunque per le ragion dette, la prodigalità essere minor vizio che l’avarizia; e se così è, sarà chi moverà qui una quistione così fatta: se la prodigalità è minor vizio che l’avarizia, perchè dimostra qui l’autore essere in egual tormento puniti i prodighi e gli avari, conciosiacosachè il minor vizio meriti minor pena? Puossi a questa così rispondere: che il vizio della prodigalità non è in sè minore che l’avarizia, perciocchè dove l’avarizia procede da naturale appetito, pare che la prodigalità abbia origine da stoltizia, che è spezie di bestialità: laonde se alcuna cosa di questo vizio pare che diminuisca l’essere curabile, questa bestialità della stoltizia pare che il supplisca. E oltre a ciò, quantunque curabile paia que-