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238 COMENTO DEL BOCCACCI

quella dolorosa voce era nata, e segue, Perche io, avendolo udito, per conoscere onde venisse, avanti, cioè innanzi a me, intento, a riguardare, gli occhi sbarro, cioè quanto posso apro. Lo buon maestro. Qui comincia la quarta particella della seconda parte principale del presente canto, nella quale l’autore dimostra come venissero ne’ fossi della città di Dite: dice adunque,

Lo buon maestro disse: omai figliuolo,
S’appressa la città, che ha nome Dite,

Co’ gravi cittadin, non gravi per costumi o per virtù, ma per peccati, col grande stuolo, cioè con la gran quantità.

Ed io: maestro, già le sue meschite

meschite chiamano i Saracini i luoghi dove vanno ad adorare, fatti ad onore di Maometto, come noi chiamiamo chiese quelle che ad onor di Dio facciamo: e perciocchè questi così fatti luoghi si sogliono fare più alti e più eminenti che gli edificii cittadini, è usanza di vederle piuttosto uno che di fuori della città venga, che l’altre cose; e perciò non fa l’autor menzione dell’altre parti della città dolente, ma di questa sola, chiamandole meschite, siccome edificii composti ad onor del demonio, e non di Dio,

Là entro certo nella valle cerno,

dice nella valle, perciocchè la città era molto più bassa che esso non era, e dice le discernea,

Vermiglie, come se di foco uscite

Fossero: e questo dice a rimuovere una obiezione che gli potrebbe esser fatta, in quanto di sopra ha