Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/45

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SOPRA DANTE 41

dia ec. e fu d’una citta di Tessaglia, secondo che Omero scrive nella Iliada, chiamata Ptia: il quale, secondochè i poeti scrivono, come nato fu, dalla madre fu portato in inferno, e acciocchè egli divenisse forte e paziente delle fatiche, e presolo per lo calcagno, tutto il tuffò nel fiume, ovvero nell’onde di Stige palude infernale, fuori che il calcagno di lui, il quale teneva con mano; e questo fatto, il diede a Chiron centauro che lo allevasse: il quale il nutricò, non in quella forma che gli altri tutti si sogliono nutricare, ma gli faceva apparecchiare il cibo suo solamente di midolla d’ossa di bestie prese da lui. E questo faceva acciocchè egli per continuo esercizio si facesse forte e destro a sostenere le fatiche. E per questo solea dir Leon Pilato, lui essere stato nominato Achille, ab a che tanto vuol dire, quanto senza, e chilo, che tanto vuol dire, quanto cibo, quasi uomo nutricato senza cibo. Insegnò Chiron a costui astrologia e medicina, e sonare certi istrumeuti di corda, Ma come la madre di lui sentì essere stata rapita da Paride Elena, conoscendo per sue arti che gran guerra ne seguirebbe, e che in quella sarebbe il figliuolo ucciso, s’ingegnò di schifargli con consiglio questo male, se ella potesse: e lui dormente, e ancora fanciullo senza barba, nascosamente della spelonca di Chirone il trasse, e portonnelo in una isola chiamata Sciro, dove regnava un re chiamato Licomede: e con vestimenti femminili, avendolo ammaestrato che a niuna persona manifestasse sè esser maschio, quasi come fosse una vergine gliele diede, che il guardasse tra le figliuole. Ma questo non potè lungamente