Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/50

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46 COMENTO DEL BOCCACCI

dovi Castore nè Polluce fratelli di Elena, li quali ad Agamennone erano andati, e seco aveano menata Ermione figliuola di Menelao e d’Elena. E così avendo presa la città presero Elena, resistente quanto potea, e oltre a ciò tutti i tesori di Menelao; e ogni cosa posta sopra le navi andò via: la qual cosa assai elegantemente tocca Virgilio quando dice:

Me duce, Dardanius Spartam expugnavit adulter? etc.

E per questo voglion molti, preso da’ Greci Ilione, Elena aver meritato d’essere stata ricevuta da Menelao. E così Paris ebbe la più bella donna di Grecia, secondo la promessa di Venere, la quale in Troia menatane, vi portò quella faccellina, la quale Ecuba essendo gravida in lui aveva nel sonno veduta che tutta Troia ardea. Adunque per questa rapina congiurati i Greci insieme, vennero ad assediare Ilione: nel quale essendo prima stato ucciso Ettore, e poi Troilo, esso medesimo Paris fu ucciso da Pirro, figliuolo d’Achille: Tristano:

Tristano, secondo i romanzi di Francia, fu figliuolo del re Meliadus, e nepote del re Marco di Cornovaglia: e fu secondo i detti romanzi prò’ uomo della persona e valoroso cavaliere: e d’amore men che onesto amò la reina Isotta, moglie del re Marco suo zio, per la qual cosa fu fedito dal re Marco d’un dardo avvelenato. Laonde vedendosi morire, ed essendo la reina andata a visitarlo, l’abbracciò, e con tanta forza la si strinse al petto, che a lei e a lui scoppiò il cuore, e così insieme morirono, e poi furono