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110 COMENTO DEL BOCCACCI

quantunque crudel cosa sia l’uccidere e il rubare altrui, quasi dir si puote esser niente per rispetto a ciò ch’è il confonder le cose proprie e all’uccidere sè medesimo, perciocchè questo passa ogni crudeltà che usar si possa nelle cose mondane; e così per questo costume ne disegna l’autore in questo animale la seconda spezie de’ violenti. Il terzo costume di questa bestia, dissi che fu l’esser fieramente furioso: e questo terzo costume s’appropria ottimamente alla colpa della terza spezie di violenti, i quali in quanto possono, fanno ingiuria a Dio e alle sue cose, o bestemmiando lui, o contro alle naturali leggi, o contro al buon costume dell’arte adoperando: e contro a Dio e contro alle sue cose non si commette senza furia, perciocchè la furia ha ad accecare ogni sano consiglio della mente, e ad accenderla e renderla strabocchevole in ogni suo detto e fatto; e così per questo terzo costume ne disegna la terza spezie de’ violenti. E poichè la ragione ha mostrato all’autore la bestialità e’ suoi effetti, ed ella discendendo gli mostra a qual pena dannati sieno quegli che nella prima spezie di violenza peccarono, cioè i tiranni e gli altri che furono rubatori, e micidiali e arditori e guastatori delle cose del prossimo: e siccome nel lesto è dimostrato, questi cotali violenti sono in un fiume di sangue boglientissimo, e secondo il più e ’l meno aver peccato, sono più e meno tuffati in questo sangue; e oltre a ciò, acciocchè niuno non esca de’ termini postigli dalla divina giustizia, vanno dintorno a questo fiume Centauri, con archi e con saette, i quali incontanente che alcuno uscisse più fuor