Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/111

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SOPRA DANTE 103

d’Ermione. Il secondo Pirro per più mezzi disceso del primo, e figliuolo d’Eacida, fu re degli Epiroti: questi essendo piccol fanciullo rimase in Epiro, essendo stato cacciato Eacida suo padre da’ suoi cittadini, per le troppo gravezze le quali loro poneva, fu in grandissimo pericolo di morte; perciocchè come gli Epiroti avevan cacciato Eacida, così di lui fanciullo cercavano per ucciderlo: e avvenuto sarebbe, se non fosse stato che da alcuni amici fu furtivamente portatone in Illirio, e quivi dato a nutricare e a guardare a Beroe moglie di Glauco re degl’Illirii, la quale era del legnaggio del padre; appo la quale, o per compassione avuta alla sua misera fortuna, o per le sue puerili opere amabili e piacevoli a Glauco e agli altri, venne in tanta lor grazia, che saputo là dov’egli era, non dubitasse Glauco di prender guerra con Cassandro re di Macedonia, il cjuale avendo il suo reame occupato, minaccevolmente il richiedea; e non solamente per servarlo sostenne la guerra, ma oltre a ciò non avendo figliuoli, lui si fece figliuolo adottivo; per le quali cose mossi gli Epirote, trasmutarono l’odio in misericordia, e lui raddomandato a Glauco, ricevettono d’età d’undici anni, e restituironlo nel regno del padre, e diedergli tutori, i quali infino all’età perfetta il governassero e guardassero: il qual poi molte e notabili guerre fece: e chiamato da’ Tarentini venne in Italia contro a’ Romani: e ancora chiamato in Cicilia da’ Siracusani, quella occupò. Ma riuscendo tutto altro fine alle cose che esso estimato non avea, senza avere acquistata alcuna cosa se ne tornò in Epiro; e quindi oc-