Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/129

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SOPRA DANTE 121

E acciocchè meglio per la lor forma conosciute sieno, descrive come sien fatte, dicendo, che queste Arpie,

Ale hanno late, colli, e visi umani,
Piè con artigli, e pennuto ’l gran ventre,
Fanno lamenti in su gli alberi strani,

di quel bosco, i quali chiama strani, perciocchè son d’altra forma che i nostri dimestichi, come di sopra è dimostrato. Ma avanti che più si proceda, è da vedere quel che voglia dire che i Troiani fossero cacciati da questi uccelli delle Strofade. Ad evidenza della qual cosa è da sapere, che partito Enea da Creti, e venendo verso Italia, pervenne ad isole le quali sono nel mare Jonio chiamate Strofade, e in quelle co’ suoi disceso, e trovatovi bestiame assai, e fattone uccidere e cuocere, avvenne che mangiando, sopravvennero uccelli, i quali sono chiamati Arpie, i quali rapivano i cibi posti davanti ad Enea e a’ suoi; e non solamente gli rapivano, ma ancora bruttavano sì quegli i quali toccavano, che egli erano in abominazione a coloro che gli vedevano: per la qual cosa Enea comandò che con le spade in mano fossero cacciate via. Per la qual cosa una di loro chiamata Celeno, portatasi sopra un alto albero, sopra di loro disse: voi Troiani per l’averne uccisi i buoi nostri, ci movete anche guerra, e volete della lor patria cacciare l’Arpie: ma io, secondochè io ho da Apollo, v’annunzio, che non vi fia conceduto prima di potere in Italia comporre alcuna città, che per vendetta dell’ingiuria la quale n’avete fatta, voi sarete da sì crudel fame costretti, che per