Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/184

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176 COMENTO DEL BOCCACCI

pareva sangue, e però il dice essere rosso, perchè «comprenda quello dirivarsi da quel fosso di sangue, nel quale di sopra ha mostrato essere puniti i tiranni e gli altri violenti nel prossimo: e appresso questo, per una comparazione descrive la grandezza e ’l corso di quello dicendo. Quale del bollicame, cioè di quello lago bogliente, il quale è vicino di Viterbo, così chiamato, esce il ruscello, cioè un piccol rivo,

Che parton poi tra lor le peccatrici:

dicono alcuni, appresso a questo bullicame essere stanze, nelle quali dimorano le femmine pubbliche, e queste per lavare lor vestimenti, come questo ruscello viene discendendo, così alcuna particella dì quello volgono verso la loro stanza,

Tal per la rena giù sen giva,

quello, che usciva fuori della selva,

Lo fondo suo e ambo le pendici,

cioè le ripe, le quali perciò chiama pendici perchè pendono verso l’acqua,

Fatte eran pietra, e i margini d’allato,

come nel presente mondo fanno alcuni fiumi, siccome qui fra noi l’Elsa, e presso di Napoli Sarno;

Perch’io m’accorsi che ’l passo era lici,

dove le pendici erano così divenute di pietra. Tra tutto l’altro. Qui comincia la sesta parte del presente canto, nella quale Virgilio gli descrive l’origine de’ fiumi infernali dicendo,

Tra tutto l’altro ch’io t’ho dimostrato,
Posciachè noi entrammo per la porta,
Il cui sogliare a nessuno è negato,