Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/190

Da Wikisource.
182 COMENTO DEL BOCCACCI

per le quali, come assai è manifesto, qui si menano l’acque prestamente d’una parte ad un’altra, e però è detta doccia da questo verbo duco ducis, il quale sta per menare: poi mostra questo rivo andarne giù,

Insin là ove più non si dismonta,

cioè infino al centro della terra. E quivi, Fanno, queste lagrime, Cocito, un fiume cosí chiamato, ed è il quarto fiume dell’inferno: e qual sia quello stagno, di Cocito, il quale egli meritamente chiama stagno, perciocchè più avanti non si muove, e gli stagni sono acque le quali non hanno alcun movimento, e perciò son chiamate stagno da sto stas, il qual viene a dire stare, Tu il vederai, questo stagno, discendendo noi giuso, però qui non si conta, come fatto sia, quasi come se gli altri tre avesse descritti, il che egli non ha fatto; ma intende in luogo della descrizione l’avergli l’autor veduti dove Cocito ancora veduto non ha.

Ed io a lui: se ’l presente rigagno,

cioè ruscello, il quale chiama rigagno da rigo rigas che sta per rigare, e questo rio rigava la rena sopra la qual correva,

Si deriva così dal nostro mondo,

come tu mi dimostri,

Perchè ci appar pure a questo vivagno?

cioè in questa parte sola e non altrove? Della qual domanda dell’autore io mi maraviglio, conciosiacosachè egli l’abbia in più parti veduto di sopra, siccome manifestamente appare nella lettera, e ancor nella dimostrazion di Virgilio: e se alcun volesse