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184 COMENTO DEL BOCCACCI

altri poeti, sono similmente fiumi infernali, che dell’un taci, cioè di Lete, senza dirne alcuna cosa, E l’altro, cioè Flegetonte, di’ che si fa d’esta piova, cioè delle lagrime, le quali escono delle fessure le quali sono nella statua predetta.

In tutte tue quistion certo mi piaci,
Rispose: ma ’l bollor dell’acqua rossa,

il qual vedesti all’entrar di questo cerchio settimo,

Dovea ben solver l’una che tu faci,

cioè dove sia Flegetonte; conciosiacosachè Flegetonte sia interpetrato ardente, aver veduta quell’acqua rossa bollire come vedesti, e similmente esser rossa, ti dovea assai manifestare quello esser Flegetonte. Lete, l’altro fiume del qual tu domandi, vedrai, ma fuor di questa fossa, dell’inferno, perciocchè in questo si scosta l’autore dall’opinione degli altri poeti, i quali tutti scrivono Lete essere in inferno, dove l’autore il pone essere nella sommità del monte di purgatorio, ben però con quella medesima intenzione che i poeti il pongono in inferno; perciocchè essi il pongono l’ultimo fiume dell’inferno, e dicono, che quando l’anime hanno lungamente sofferte pene, e son divenute tali, che secondo la giustizia più non ne deono sofferire, esse vanno a questo fiume di Lete, e beuta dell’acqua di quello, dimenticano tutte le fatiche e noie passate; e quindi passano ne’ campi elisii, i quali dicevano essere luoghi dilettevoli, e in quegli abitare l’anime de’ beati: e così l’autore il pone nella sommità del purgatorio, acciocchè l’anime purgate e degne di salire a Dio prima beano di quell’acqua, acciocchè ogni peccato