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174 | LA TESEIDE |
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S’io questa donna non avessi amata,
Com’io facea di tutto mio cuore,
Questa battaglia non sarebbe stata:
Ma per difender il leale amore
Che io porto a Emilia, è incontrata
L’aspra giornata piena di dolore:
Or foss’io morto il giorno ch’a Teseo
Prima tornai, nominato Penteo.
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In questo punto tornò Palemone
In sua memoria, e in piè si fu levato,
Che altro non avea che stordigione,
Per lo gran colpo, in sè di mal provato:
E come ardito e franco il buon campione
Davanti al petto lo scudo recato,
Si vide presso che forte piangeva
Il buon Penteo, a cui così diceva:
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Leva su, cavalier, che io non sono
Ancora vinto, perchè sia abbattuto:
E se della tua spada il grieve tuono
Mi spaventò, in me son rivenuto:
E non creder però aver perdono
Da me perchè pietoso t’ho veduto:
E’ ti convien con forza e con valore
Combatter meco d’Emilia l’amore.