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360 | LA TESEIDE |
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Io so che Palemon m’ha tanto amata
Quant’uom gentil nessuna donna amasse;
Di che io non gli voglio essere ingrata,
Ed eziandio se Giove il comandasse:
Chiaro conosco che a chiunque data
Fossi, se esso di grazia abbondasse
D’ogni vivente, ch’io nel priverei,
Tanto gli angurii miei conosco rei.
78
E s’io a te son or cagion di morte
E ad Acate fui, l’aver nociuto
Al mondo tanto assai gravosa sorte
M’è a pensar; nè quinci spero aiuto
Che possa sostener mia vita forte,
Che poi lo spirto tuo sarà partuto
Che dietro a te, per soperchio dolore,
Io non ne venga seguendo ’l tuo amore.
79
E se pur fia la mia disavventura
Di vivere oltre a te, non vo’ donare
A Palemone della mia sciagura,
Là dove esso per fedele amare
Ha meritato; ma sola mia cura
Ne’ boschi fie Diana seguitare,
E ne’ suoi templi vergine vestita
Serverò sempre mai celibe vita.