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424 | LA TESEIDE |
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Eran le braccia sue grosse e distese,
Lunghe le mani, e le dita sottili,
Articolate bene a tutte prese,
Ancor da anella vote signorili;
E brevemente, in tutto quel paese
Altra non fu che cotanto gentili
Le avesse come lei, ch’era in cintura
Sottile e schietta con degna misura.
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Nell’anche grossa e tutta ben formata,
E ’l piede piccolin: quale poi fosse
La parte agli occhi del corpo celata,
Colui sel seppe poi cui ella cosse
Avanti con amor lunga fïata:
Immagino che a dirlo le mie posse
Non basterieno avendola io veduta;
Tal d’ogni ben doveva esser compiuta.
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Non era ancor dopo ’l suo nascimento
Tre volte cinque Apollo ritornato
Nel luogo donde allor fe’ partimento;
(Benchè da molti forse giudicato
Ne sarie altro, prendendo argomento
Dalla sua forma, che oltre l’usato
In picciol tempo era cresciuta assai,
Forse più ch’altra ne crescesse mai);