Pagina:Boccaccio - Ninfale fiesolano di Giovanni Boccaccio ridotto a vera lezione, 1834.djvu/270

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rire di un suo volgarizzamento, a che egli gentilmente aderì; avvertendomi però, che avendo dovuto fare tal traduzione assai frettolosamente, non intende di dare per vera l’interpetrazione di tutti quei passi in cui l’originale è scorretto, e di dubbia lezione. Tal lettera fu trovata da D. Celestino Cavedoni di Modena, ed è la quinta delle seguenti.