Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/151

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diede disgusto maggiore, che il severo magistrato dei censori, che udirono usare i veneziani, i quali perpetuamente con rigor grande andavano osservando i costumi di ciascheduno. Onde liberamente dissero che, se nella republica veneziana con la nobiltá si osservava cosi severo modo di procedere, che i nobili veneziani nella libertá erano servi, e che i popoli di Mitilene nella servitú erano liberi. Per lo spavento delle quali cose ad alta voce gridarono tutti : — Monarchia ! — E che se pur altri nella patria di Mitilene voleva instituir la libertá, che si abbruciassero le leggi e gli statuti ; perché intendevano che quella fosse perfetta libertá, dove niuno ubbidiva, tutti comandavano e ognuno faceva a modo suo.