Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/295

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ottime sue leggi, che le promettono lunga e felicissima vita, senza dubbio alcuno avanzava ogni altra libertá presente e passata. Ma che tutto che ella per mantener la pace in casa e per maneggiar le armi fuori vivesse con ordini sopra modo eccellenti, non però aveva fatti quegli acquisti grandi di stati che dalla prudenza, dalle ricchezze pubbliche e private di cosi famosa Libertá si aspettavano, e che il tutto stimava accadere perché nel premio che dalle ben ordinate republiche veniva proposto alle onorate azioni de’ senatori loro, ella grandemente era scarsa, e che la gloria tutta di aver ella in pochi anni fatto acquisto dell’universo, solo riconosceva dalla straordinaria virtú de’ suoi senatori, destata in essi non giá co’ doni delle ricchezze, ma co’ premi degli onori eterni delle statue e delle vesti trionfali, de’ trofei, della fabbricazione e dedicazione di tempi famosi, di basiliche e di teatri, e sopra tutte le cose con la gloria, tanto ambita dagli animi sitibondi dell’eterna fama, de’ pomposi trionfi romani : premi che negli animi de’ suoi cittadini avevano suscitato quel valor militare, quella eccellente virtú civile, che le nazioni che erano venute poi, piú tosto avevano ammirato che potuto imitare; e che nel rimunerar con la memoria de’ perpetui onori la virtú e il merito de’ suoi onorati senatori .essa Libertá veneziana tanto si vedeva scarsa, che con molta ragione le pareva di poterla chiamare ingrata, e che cosi ne’ tempi quieti della pace come ne’ turbulenti della guerra infiniti nobili veneziani avendo operate cose degne de’ piú sublimi trionfi e di tutti quei premi onorati che la memoria de’ senatori grandi rendono eterna, strana cosa le pareva che in Padova si vedesse la statua equestre di un narnese e in mezzo di Vinegia quella di un bergamasco, e che i segnalati meriti di Andrea Gritti, di Sebastian Venieri e di mille altri famosi senatori veneziani, che di eccellente virtú di animo e di raro valor di corpo non solo avevano superati i Gattamelati e i Colleoni, ma che meritamente potevano esser paragonati ai Pompei e ai Cesari, non si vedevano guiderdonati con quel premio della perpetua memoria, che quegli eroi con le gloriose azioni loro dalla lor patria avevano meritato. Il menante, che con esquisitissima fedeltá scrive queste cose, da