Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/386

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1589) di St. Avertili in Turenna, tipografo ad Anversa dal 1555; la dinastia fiorentina dei Giunti, fondata da Filippo (1450-1517); Gabriele Giolito de’ Ferrari da Trino (m. 1581), celebre stampatore, attivo in Venezia dal ’36 sotto l’insegna della Fenice; Vincenzo Valgrisi operò egli pure in Venezia a mezzo il ’500, all’insegna d’ Erasmo.

1183 Publio Suillio, giá questore di Germanico, relegato da Tibierio perché reo di corruzione nel render giustizia, godette i favori di Claudio e, sempre prepotente e venale, fu accusatore e delatore servile, poi, sotto Nerone, subi la confisca dei beni e l’esilio nelle isole Baleari (cfr. Tacito, Annali , IV, 31; XI, 4 segg.;

XIII, 42-43).

122 14 L’episodio di cui è protagonista Tamerlano costituiva dapprima un breve ragguaglio indipendente, che si legge in copia in P al n. 33; ivi, nell’indice autografo della c. 184, ha il titolo: «Il Tamerlano ha luogo tra Perillo ». Ecco per disteso la prima redazione, con la chiusa affatto differente:

« Il Tamerlano, quel gran Scita che, vilissimo pecoraro, seppe con le armi acquistarsi cosi grande imperio e che per particolar prerogativa è chiamato trionfatore dell’imperio ottomano, comparve alcuni giorni sono in Parnaso e fece stupire li maggiori prencipi dell’universo quando raccontò le sue imprese e il modo che teneva nell’espugnare le cittá, nel debellar li regni; addimandò costui luogo tra quei monarchi grandi, che con le armi avevano acquistato imperi grandi. Fu il Tamerlano ascoltato con grandissima attenzione e, mentre azioni tanto grandi si esaminavano dal collegio delli vertuosi, fu trovato e scoperto in lui grave impedimento, che gli toglieva di poter conseguire il fine del suo desiderio, percioché per antica istituzione di Parnaso e molto prudente si usa, che non si dá il luogo tra li monarchi grandi, tra l’acquistatori delli Stati a colui che, avendo fatto acquisto di uno Stato grande, non l’ha di modo saputo ben fondare e stabilire, che l’abbi successivamente trasmesso al terzo successore: nel qual caso, se altri acquista con il tratto successivo il nome di prencipe e l’erede onora, essendo terzo, il primo fundatore del titolo, come per contracambio dell’utilitá dello Stato, percioché quelli, che nelli acquisti grandi non mostrano ingegno e quel saper grande di ben saper fondare un imperio, ritengono il nome di scorridori e di ladri. Sommamente rimase afflitto il Tamerlano per cosi infelice risposta, e percioché si era innamorato delli luoghi bellissimi di