Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/388

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tregua, il Borgognone consegnò il suo malfido alleato al re, che

10 fece decapitare.

131 8 Giovan Paolo Lancellotti (1522-1590) da Perugia, lodato docente di diritto canonico in quella universitá, vi aveva avuto discepolo dal novembre 1578 il nostro Boccalini; il suo celebrato Institutionis iuris canonici commentarium vide la luce appunto in Perugia nel 1560.

Ragguaglio XXXVI. — È in P, in copia con molte correzioni autografe, al n. 93. Qualche variante trascurabile. Nell’indice autografo della c. 235 s’intitola: « Arpocrate cacciato di Parnaso».

Ragguaglio XXXVIII. — Per l’intendimento di questo ragguaglio, scritto avanti il 1605 (morte di Clemente Vili), si tenga presente che il «duce della Laconia » è appunto Clemente Vili ;

11 « servitore » di bassa fortuna innalzato a gradi sommi è il card. Giacomo Sannesio, uomo di umile nascita e di rustici modi, ma di rettitudine ed ingegno grande, che fu amico del Boccalini (cfr. nel voi. Ili le note al Dialogo sopra l’ Interim e la lettera I); il «principe di Macedonia» e il «principe d’ Epiro» sono rispettivamente Filippo II ed Enrico IV.

138 25 II « precessore », prossimo ma non immediato, cui qui Clemente Vili allude, è certo Sisto V, morto il 27 agosto 1590 non senza sospetto di veleno.

Ragguaglio XXXIX. — È in P in copia al n. 19. I primi due periodi sono in rifacimento autografo marginale. Si tratta di un momento redazionale ancora arretrato, che riproduco per disteso, riuscendo interessante il raffronto con la stesura definitiva. Nell’indice autografo della c. 184 s’intitola: « Leggi domandate ai Veneziani». Ecco il testo di P:

« I popoli dell’Attica, ai quali ultimamente non solo è morto il lor prencipe naturale, ma con la vita di lui si è anco estinto tutto il sangue reale, trovandosi senza prencipe che li regga, lungo tempo trattarono e discorsero tra essi se era il lor meglio continovar di servir sotto la monarchia, eleggendosi un nuovo prencipe, o se pur doveano far quella nobilissima risoluzione, che avea beate tante nobilissime nazioni, di fondar nella patria loro il felicissimo stato della libertá: e sebbene i piú saggi cittadini diceano che un popolo nato, allevato, vissuto e invecchiato fino