Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. I, 1948 – BEIC 1771083.djvu/408

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La baruffa del Castelvetro col Caro avrá un seguito in Cent. I, 96. È noto che il Caro (1507-1566) aveva scritto nel ’53 la nota canzone «Venite all’ombra de’ gran gigli d’oro» per compiacere i Farnesi suoi protettori e che il Castelvetro (1505-1571) aveva censurato la lingua del componimento con un Parere , tosto seguito da una Dichiarazione o Replica delle critiche enunciate. In risposta il Caro pubblicò anonimo a Venezia (1554) un Commento alla canzone, subito bersagliato dal Castelvetro con quattro aggressive scritture, contro le quali il poeta scagliò la sua caustica Apologia (Parma, 1558), pubblicata solo dopo una certa esitazione. Subito l’avversario reagi con la Risposta di alcutie cose segnate nella Canzone , ecc. (Modena, 1559), e la polemica parve quietata; ma provvidero a riaccenderla nel ’70 la postuma edizione dell’Aircolano del Varchi, che si schierò a difesa del Caro, e l’ultima replica dell’accanito Castelvetro, apparsa postuma anch’essa, a Basilea, nel ’72, col titolo di Correzione d’ alcune cose nel Dialogo delle lingue di B. Varchi.

340 6 II De immortalitate animae del Pomponazzi (1462-1525) era apparso a Bologna nel novembre 1516; si noti l’atteggiamento del Boccalini di fronte alla teoria della doppia veritá.

341 10 Tito Vespasiano Strozzi (1424-1505), di Ferrara, ministro estense e letterato, autore di elegantissimi versi latini ( Erotica , Venezia, 1513) e di un incompiuto poema aulico, la Borseide. Giambattista Giraldi Cinzio (1504-1573), ferrarese anch’egli, novelliere e poeta, segretario di Ercole II dal ’43, e piú tardi professore di filosofia e medicina.

342 15 Giambattista Amalteo (1525-1573), di Odezzo presso Treviso, letterato e prelato distinto, segretario in Roma della Congregazione del Concilio; lasciò versi latini e volgari, varie lettere ed un frammento della tragedia Ino.

343 19 «Baiardo» non è il celebrato cavaliere, ma Giambattista Baiardi (4530-1600) di Parma, funzionario pontificio, governatore di Spoleto, caro a Sisto V, che lasciò fama di dotto criminalista con le sue Adnotationes (Francoforte, 1590) alla Practica criminalis di Giulio Claro.

346 „ Bartolomeo d’Alviano (i455-i5i5)> coraggioso e sfortunato condottiero dei Veneziani, piú impetuoso che sagace, non par meritare questa accusa di aver disprezzato i letterati: egli ebbe infatti fra i suoi familiari Andrea Navagero e Giambattista Cotta, ospitò Girolamo Borgia e il Fracastoro, e nell’estate del