Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/160

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piú né praticare né comparire possono in ridotto alcuno di galantuomini, dove non venga loro dato dell’asino per lo capo. —Qui con abbondantissima copia di lagrime forni l’oratore il suo ragionamento, né alcun letterato si trovò in quella udienza che straordinaria passione non sentisse della disgrazia de’Marchigiani; di modo che Apollo stesso, per lo caso sfortunatissimo di cosi nobil provincia grandemente commosso, subito comandò che li fosse portato da scrivere, e di sua mano ripose il dittongo a Iesi, e a Vergilio, reggente della scansione de’ versi, comandò che la prima sillaba di Iesi facesse osservar lunga; e sotto gravi pene ordinò che nessuno per l’avvenire ardisse di chiamare i Marchigiani «asini», essendo verissimo che la madre natura con tanto giusta misura tra le nazioni tutte dell’universo aveva seminata l’asinitá, che ognuno ne aveva la sua parte ugual a quella del compagno.