Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/240

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prima che cosa alcuna deliberasse, come ben li si conveniva, appieno volle informarsi del fatto come era passato; e come prima udí l’insolente ingiuria con la quale l’arrogante falegname contro si aveva irritato lo sdegno dello Scaligero, al suo bargello comandò che a quell’insolente plebeo incontanente desse tre rigorose strappate di fune: come fu subito eseguito. Onde l’afflitto falegname come forsennato per tutto Parnaso andava vociferando, piú della stessa giustizia lamentandosi, che delle busse le quali dallo Scaligero gli erano state fatte dare. Variamente dai letterati di questa corte fu discorso sopra la risoluzione che fece il pretor urbano; percioché alcuni grandemente biasimarono che con quel modo di procedere soverchio ardire avesse dato a quella nobiltá, che per sua particolar natura verso la plebe pur troppo è ingiuriosa: e, tra questi trovandosi alcuni poco amorevoli del pretore, il falegname spinsero a querelarsi avanti Apollo e dello Scaligero e del pretore. Sua Maestá, che poco prima molto minutamente di quanto in quella causa passava era stato informato parlando col falegname, a quei malevoli del pretor urbano, ch’egli conobbe esser stati istigatori acciò il falegname si richiamasse, accortamente disse ch’egli altrettanto odiava le insolenze della sua nobiltá virtuosa, usate contro la plebe, quanto sommo disgusto riceveva che i bottegai e gli altri uomini vili con parole superbe strapazzassero la riputazione di que’ soggetti, che non per altro vivono al mondo che per acquistarsi onore. E che grandemente s’ingannavano i plebei, s’eglino si davano a credere che anco in Parnaso quella rigorosa giustizia si esercitasse, che non altro effetto partoriva che far insolente la vii canaglia; e che somma imprudenza era travagliar un nobile, che, modestamente avendo vendicata un’ingiuria fattagli da un uomo vile, solo allora che vigliaccamente l’avesse sopportata meritava severo castigo: e tanto maggiormente, che risoluzione poco onorata era ai soggetti simili al Scaligero per disgusti ricevuti da persone tali andar a querelarsi per li tribunali, e ridicola favola divenir de’ giudici e de’ notai. Ch’egli sommamente lodava la singoiar prudenza, che il massimo Carlo quinto imperadore usò allora che da un torneo, fatto