Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/261

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RAGGUAGLIO LXXVI

Molti letterati, che temono la severitá della riforma la quale di ordine di Apollo modernamente si tratta in Parnaso, sediziosamente si sollevano contro i signori riformatori; e con opportuno rimedio da Sua Maestá vien quietato il rumore.

Tutti quei che sono sottoposti alla correzione della riforma che di presente con rigor straordinario si tratta in Parnaso, otto giorni sono alle diciotto ore sediziosamente si sollevarono, e armati corsero all’abitazione de’ signori riformatori, con esso loro portando infinite fiaccole di fuoco per abbruciar entro la casa loro que’ venerandi signori. I riformatori, come prima udirono il rumore, si fortificarono in casa; ed essi dalle finestre e quei dalla strada lanciandosi gran quantitá di saettume, diedero principio ad una sanguinolente e molto crudel scaramuccia: e la rabbia di quei di fuori arrivò tant’oltre, che fino ardirono di attaccar il petardo alla porta. Apollo, che subito fu avvisato di tanto disordine, per impedire ogni inconveniente che in quel tumulto fosse potuto nascere, in gran fretta a quella volta spedi la guardia degli arcieri poeti provenzali, capitanata dal gran Ronzardo francese, al quale ordinò che a quegli uomini armati a suo nome facesse sapere che, sotto pena di esser in quel medesimo istante dechiarati ignoranti, desistessero da quella sedizione, e che quanto prima andassero a lui, che da essi intender voleva la vera cagione de’ disgusti loro. Ubbidirono subito quegli uomini il comandamento di Sua Maestá; avanti la quale essendosi presentati, con volto molto sdegnato disse loro Apollo se essi erano quei temerari, quegl’insolenti che pretendevano di continovar nelle scorrezioni e negli abusi di una vita licenziosa, senza che dalla riforma dovessero essere fatti ritornare a quella regola del ben vivere, dalla quale chiaramente si conosceva che in infinito si erano allontanati. — Sire — a nome di tutti i riformandi rispose Giovanni Scoppa napolitano, —noi liberamente confes