Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/273

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stioni, idoli, adulatori e ruffiani, a’ quali con ogni proietta e vilissima servitú non si vergognano ubbidire. Questa pessima razza di gente, agli uomini potenti tanto fatale, quegl’infelici confettatori ricoprirono d’infinito zucchero di carichi onorati e di supreme dignitadi; e, tuttoché chiaramente si vedesse che per la puzzolente e mala qualitá loro non solo punto non divenivano dolci di merito di virtú alcuna, ma quanto piú quegli sfortunati signori loro aggiungevano del zucchero, appresso gli uomini onorati piú riuscivano schifi e puzzolenti, in quel miserabil mestiere nondimeno cosi ogni giorno piú si induravano, e l’ostinazione di quei malaccorti prencipi cosi era fatale, che quanto piú il negozio si vedeva pigliare infelice piega, tanto maggiormente con Timpossibilitá e con la vergogna del brutto negocio crescevano le diligenze e le spese: non potendosi quegli sciocchi mercatanti dare a credere che l’infinito zucchero e la fragranza di molto muschio non avessero la virtú di render dolce e odorifero l’amarezza e il molto puzzore de’ loro vergognosi favoriti. Ma que’signori, benché tardi, pur alla fine si avvidero dell’impossibilitá di quel loro negocio; nel quale avendo giá consumati i zuccheri tutti, trovarono alla fine che que’ loro idoli con l’insopportabil fetore delle indegne persone loro non solo le loro corti bruttamente avevano ammorbate, ma grandemente infamati quei poco accorti che di cosi vergognose carogne si erano innamorati : per le quali difficultadi abbandonarono l’impresa. E, perché i pagamenti della moneta ch’avevano pigliata a cambio di giá erano maturati, per téma de’ creditori, tutti si sono assentati; e quello che grandemente ha aggravato tanto disordine è stato che un re potentissimo, il quale si sa certo che, per confettare un suo vilissimo mignone, fu il primo a persuader cosi miserabile mercatanzia, s’intende che, nella fuga disgraziatamente essendo caduto da cavallo, sia morto. Grandissimo disturbo a Sua Maestá hanno dato questi disordini; e, per impedire che per l’avvenire non piú possano succedere inconvenienti tali, ha comandato che ’l primo di agosto (giorno memorando, poiché in esso non solo succedette l’universal fallimento, ma la morte del grandissimo re che si è