Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/357

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prencipe di Elicona, signore elettivo, onde, essendosi fatta la nuova elezione, che si avvisò, nella persona del serenissimo Cornelio Tacito, il nipote »; 212 18 « Compagnia della Misericordia »; 213 10 « Seneca andò con il suo libro De tranguillitate vitae privatae, il pregiatissimo monsignor Francesco Petrarca con quello De remediis utriusque fortunae , l’eccellentissimo Girolamo Cardano con la sua opera De utílitate capienda ex adversis , ed il signor Boezio Severino vi andò con la tavolozza dove era dipinta tutta la consolazione della filosofia »; 2i3 31 « che non bastórno due barili d’aceto rosato e sette fiaschi di malvasia per tener vivi i spiriti».

214 7 termina con questa chiusa piú breve: « Ma quel signore come un leone si sbatteva, fremeva, chiamava ognuno ingrato, diceva esser assassinato, di maniera tale che, non volendo il conforto delle persuasioni di quelli signori confortori, per forza, poich’egli si gettava in terra e faceva resistenza grande, lo trascinarono nello stato privato, alla casa dell’obbedire, dove si disse pubblicamente che quel signore aveva fatto quel passaggio disperato ». Ha il titoio autografo: « Nipote torna alla vita privata », ripetuto («Nipote di Papa») nell’indice pure autografo della c. 184.

212 { Che il « prencipe de’ Laconici » sia il Papa è evidente (cfr. anche Cent. I, 38), ma non è sicura l’identificazione del Pontefice defunto e, per conseguenza, quella del di lui nipote qui satireggiato per il suo smodato attaccamento al potere. Congetturò il Rua 1 Per la libertá d’Italia , Torino, 1905, p. 56) trattarsi di Pietro Aldobrandini (1570-1621), nipote di Clemente Vili, uomo energico, ambizioso ed intrigante, che aveva progressivamente soppiantato nella grazia dello zio e nella direzione degli affari pubblici il piú anziano cugino Cinzio; da lui il Boccalini aveva forse avuto qualche favore nella sua carriera di oscuro funzionario, ma dopo la morte di Papa Clemente egli dava fastidio e sospetto ai suoi due nuovi protettori, i cardinali Caetani e Borghese. Tuttavia mal si accorda con questa ipotesi l’accenno (2133) ad un brevissimo esercizio del potere da parte del « nipote », mentre l’Aldobrandini fu in auge per ben tredici anni; si potrebbe pensare perciò a Roberto Ubaldini, pronipote di Leone XI e segretario di Stato durante i 27 giorni di quel pontificato nell’aprile 1605, ma è da notarsi che 1 ’ Ubaldini mantenne ottimi rapporti coi Borghese, venendo creato maestro di camera da Paolo V, e piú tardi cardinale. Riesce dunque piú verosimile trattarsi dell’Aldobrandini, che nei primi tempi del pontificato di Paolo V tentò di ingerirsi nei pub