Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/138

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RAGGUAGLIO XLI

[Per rimediar ad un disordine successo nel tribunale della gratitudine

Apollo ammette in Parnaso una colonia di computisti fiorentini.]

Percioché nell’eccelso tribunale della gratitudine, nel quale l’eccellentissimo signor Anneo Seneca giudica quegli uomini ingrati, che presto si scordano i benefizi ricevuti, da alcuni anni in qua si sono veduti succeder scandali grandissimi, essendo stati molti uomini onorati accusati e processati per ingrati, i quali nella calcolazion poi dei conti del dare e dell’avere, dei piaceri fatti e dei benefizi ricevuti, si è scoperto esser creditori, e gli accusatori erano i rei, per lo qual disordine molti uomini insigni rimanevano svergognati, venendo fino condennati nelle spese; la Maestá di Apollo, il quale perpetuamente invigila alla salute e alla riputazione dei suoi virtuosi, per rimediar a tanto disordine admesse quattro giorni sono in Parnaso una molto numerosa colonia di computisti fiorentini, e comandò che ogni uomo onorato di Parnaso dovesse pigliar ai suoi servigi uno di essi computisti, il quale in libri autentichi tenuti alla mercantile dovesse notar tutte le partite dei benefizi, che si fanno agli amici e delle grazie che si ricevono, registrando con ogni esquisita diligenza e realtá il vero peso e il giusto prezzo dei meriti e degli obblighi : il tutto a fine che l’interesse proprio, tiranno crudelissimo delle menti degli uomini appassionati, non ingannasse piú certe persone, che nei libri dei loro conti scrivono scarsamente il debito degli obblighi che devono altrui e per ogni picciol piacere che faccino all’amico lo creano debitore dei milioni.