Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/166

Da Wikisource.

RAGGUAGLIO LVI

[Essendo giunta nuova in Parnaso dell’imminente fine dell’eresie di Francia, i pretori concedono ai seguaci di re Enrico IV di far una pubblica scampanata a quanti avevano falsamente predetto che il salire al trono di quel re avrebbe portato gran confusione alla religione cattolica; ma nessuno si trova che meriti tanta vergogna.]

Giovedí, poco dopo la mezzanotte, arrivò a questa corte l’ordinario corriere di Francia, il quale, oltre l’avviso della buona salute di quella reai Reina, ha portata la felicissima nuova che il morbo delle eresie di quel regno, per le diligenze usate dalla Maestá di quel re Cristianissimo, non meno che per la vita esemplare e le perpetue fatiche dei padri Gesuiti, che paiono nati per ben coltivar la vigna del Signore, cosi felicissimamente si va alla giornata dileguando, che presto si sperava l’intera salute di quel piissimo regno; di che la Maestá di Apollo ha sentito tanta consolazione, che súbito comandò di nuova tanto felice si facessero in Parnaso dimostrazioni di pubbliche allegrezze. E percioché è antichissimo instituto in questa corte che quei, i quali in un negozio grande hanno pigliato errore e hanno difeso la bugia, quando succede il contrario, si fa loro una pubblica scampanata (instituto per certo mirabile, affine che per la vergogna di tanto disonore gli uomini non si ostinino nelle false opinioni), gli illustrissimi signori pretori, ad istanza de’ Francesi che ne’ passati romori di Francia seguitòrno il partito e la fortuna del moderno re, decretòrno la pubblica fischiata da farsi a tutti quei che avevano ne’ passati tumulti francesi tenuto e pubblicato ai popoli, che il presente re di Francia Enrico, allora ch’egli era semplice re di Navarra, quando fosse succeduto al regno, avrebbe poste le cose della religione cattolica in grandissima confusione; e percioché quelli che piú degli altri ostinatamente, non solo in Francia, ma anco nella corte

I I

T. Boccalini, Ragguagli di Par?iaso - ni.