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SCRITTI MINORI

Gli ambasciatori devono essere assai: e il re di Francia mandò ambasciatori a Ferdinando d’Austria, ma egli, temendo di male, ordinò che si licenziassero. Di piú si deve avvertire di mandar uomo ch’ivi sia stato altre volte, perché ordinariamente troveranno uomini conoscenti e de’ quali si può servire; ma grandissima esser deve l’avvertenza che si deve avere nel mandare ambasciatori ad eretici, e questi debbono esser prelati, i quali abbiano conseguite quelle dignitá alle quali può arrivare un prelato; e sopra ciò vedi l’instruzione di Paolo III sopra le cose di Germania, mandata al Montepulciano nel ’39.

78. — Onde viene che si è veduto, che ancor oggi ogni esorbitantissima setta ha avuto seguaci, e del danno che hanno sentito alcuni prencipi non estinguendole súbito.

79. — Di quanta considerazione sia l’elezione di un cardinale e delle qualitá che deve aver quel prelato, il quale si deve tirar a quella dignitá.

80. — Quali siano quei Stati, che sono soggetti alle rivoluzioni, e come può il prencipe provedere che non seguino.

81. — Discorso sopra alcune democrazie tedesche, e della natura della perfetta democrazia, e qual arte sia necessaria per mantenerla.

82. — Utilitá che portarono le colonie degli antichi Romani, e se le fortezze usate da’ prencipi della nostra etá faccino il medesimo effetto di tener in fede i populi soggetti.

I Romani, per accrescere il numero loro, ora riceveano nella patria sino a’ nemici, ora mandavano fuori colonie, quasi rampolli di Roma e seminari di popolo romano, e con questa e con altre arti crebbero a tanto numero, che l’anno 8 di Claudio si contarono sei milioni e le provincie erano piene di cittadini romani; le colonie servivano come i temoni per tener in fede, per meschiar il sangue, far che non fossero odiosi, traditi.