Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/360

Da Wikisource.

CARTKGGIO

355

veste de’ miei Commentari , che spero che il mondo leggerá volontieri le mie vigilie; ’e tanto maggiormente, perché egli è avidissimo di veder registrato in carte quel mirabil valore, queU’immensa virtú, che la Maestá Vostra ha adoperato quando, contro la potenza e le macchinazioni di tanti suoi nemici, li è convenuto con l’armi in mano acquistare il possesso di quel suo grandissimo patrimonio, alla successione del quale ella era chiamata dalle leggi di Dio e degli uomini ; ma molto maggiore [del valore mostrato] nell’acquistare il floridissimo regno di Francia è stata la virtú della clemenza che la Maestá Vostra ha saputo usare per mantenerselo e per introdur la pace e la concordia dove prima i suoi nemici, armati piú d’ipocrisia che di spade, avevano con tante fraudi saputo e potuto seminar molte discordie e infinite rivoluzioni. E certo che con molta ragione è la Maestá Vostra celebrata dalle lingue di tutti gli uomini, poiché, anco vincitore e con la spada del castigo e della vendetta ch’ella aveva in mano, ha saputo perdonare ingiurie indelebili dal cuore di qualsivoglia altro re. E, quello che fa maggiore il stupore, con quella sinceritá e con quella candidezza d’animo che non sanno far gli uomini e che, non avendo esempio alcuno nell’antiche e nelle moderne carte, dove sono registrate le azioni de’ prencipi grandi, fa bisogno di confessare che è simbolo proprio dell’animo generosissimo della Maestá Vostra; magnanimitá che tanto piú rende glorioso e famoso il nome della Maestá Vostra, quanto è fresco l’esempio di quelli che, essendo affatto privi di questa divina virtú di sapere in alcune occasioni usare il perdono, con la medesima severitá che hanno praticata in caso simile o poco differente di quello della Maestá Vostra, hanno posto il lor patrimonio nell’istricabil difficoltá che ancor oggi vede il mondo.

Il tempo poi che m’avanza dalle mie fatiche sopra Tacito ho speso per mia ricreazione in questi Avvisi dí Parnaso , nei quali, scherzando nelli interessi de’prencipi grandi e nelle passioni degli uomini privati, sensatamente ho detto il vero. Son stato ardito di mandarli alla Maestá Vostra, dalla quale