Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. III, 1948 – BEIC 1772693.djvu/79

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provarono i Papi miserie tanto grandi, che con molta veritá si può dire che a denari contanti si comprassero quelle calamitadi grandissime nelle quali inciamparono poi, percioché, sebbene la Sede Apostolica senti sommo contento di veder i re mori cacciati di Spagna, nondimeno tanta dolcezza grandemente s’inamari loro per la servitú mia, che segui poco dopo, non altra cosa giammai avendo i Papi avuto in spavento maggiore, che io capitassi in mano di prencipe potente, che avesse potuto farli viver in quelle perpetue gelosie, nelle quali trovandosi ora immersi fino agli occhi, molti di essi, e quei particolarmente che hanno cognizion maggiore delle cose del mondo, non dormono riposatamente tutti i loro sonni. Chiaro testimonio della veritá che io ti dico fu il sacco lacrimevole e sceleratissimo, che poco dopo la servitú mia li Spagnuoli diedero a Roma, con la qual ingratitudine pagarono alla Sede Apostolica tutto quello di che le andavano debitori per la remissione del censo di Napoli e gli altri soccorsi, che riceverono nella guerra di Granata. Calamitá che, avendo passati tutti i termini delle piú funeste miserie, anco agli uomini d’ingegno piú addormentati di modo apri gli occhi, che ognuno venne in chiara cognizione di quello che importò scatenar leoni per zelo di pietá, percioché gli Spagnuoli non cosi tosto si videro liberati daH’impedimento dei Mori di Granata, che, per l’ambizione che apertamente mostrarono di voler dominar l’universo, non solo in Italia, ma in Europa tutta si scoprirono gelosie importantissime di Stato, interessi gravissimi di religione, intanto che da uomini intendentissimi degli affari del mondo piú volte ho udito discorrere, che forse men dannoso partito per molti prencipi d’Europa era che tu avessi regnato in Granata, che gli Spagnuoli fossero passati in Italia ad acquistarvi gli Stati di tanta importanza che ora vi posseggono. Il qual disordine anco nelle cose della religione ha cagionato tanta alterazione, che quei che sanno ragionare della vera cagione dell’importante risoluzione fatta dai prencipi non temono di dire, che la paura, che ebbe la Germania della monstruosa potenza di Carlo V imperatore, abbia cagio