Pagina:Boccalini - Ragguagli di Parnaso I.djvu/342

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fu detto che il duca di Efeso gli aveva dato in educazione un unico suo figliuolo, al quale, poiché fu giunto airetá matura, aveva rinunziato il governo dello Stato: nel quale quel giovane altrettanto era riuscito inetto, quanto valente nella filosofia, ma che neiresercizio delle armi era timido, de* negozi di Stato incapace non che irrisoluto, e che la somma bontá che da Cratippo aveva appresa, la quale in uomo privato grandemente sarebbe stata ammirata, in un suo pari era interpretata inezia; che però a quel giovane prencipe non avendo il filosofo insegnata scienza degna di esser saputa da chi doveva aver in mano il governo di tanti popoli, il duca di Efeso da lui ripeteva il salario che gli aveva dato. La carcerazione di Cratippo grandemente dispiacque ad Apollo: il quale, rivoltatosi verso il duca che ivi era presente, gli disse che deir inezia di suo figliuolo, non del maestro ma della sua mala elezione si dolesse, poiché quel virtuoso al suo allievo avendo insegnata la scienza della quale egli faceva pubblica professione, compitissimamente aveva soddisfatto all*obbligo suo; e che un suo pari dovea sapere che le scuole de* figliuoli de* prencipi erano gli arsenali, le armerie, i consigli di Stato; e che le lettere che soggetti tali doveano apprendere, era quella filosofia, quella poetica che piú volte la settimana si leggeva nel prudentissimo senato di Vinegia; e che i veri pedanti de* figliuoli dei prencipi erano i capitani, i consiglieri e i secretari di Stato: la sferza con la quale doveano esser battuti, la ricordanza de* loro maggiori e le gloriose azioni di que’ prencipi che nella pace e nella guerra aveano operato cose degne di esser ammirate e imitate. Fu poi avanti Apollo condotto Costanzo Albicini, uomo, per esser conosciuto pubblico arcigogolante, sopra modo odioso a Sua Maestá e alla visita tutta. Il giudice della causa facendo relazione del processo disse che da un prencipe avaro essendo queir uomo stato ricercato che gl’inventasse qualche nuovo modo da cavar danari dal suo Stato senza cagionar alterazione e generar mala soddisfazione ne* suoi popoli, lo aveva consigliato a sparger prima voce ch’egli correva evidente pericolo di esser alla sprovista assaltato da’ suoi nemici che volevano occupargli T. Boccalini, Ragguagli di Parnaso. 22