Pagina:Boccalini - Ragguagli di Parnaso I.djvu/50

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RAGGUAGLIO XII Nella dieta generale de’ letterati intimata da Apollo in Elicona, Sua Maestá contro l’aspettazione di ognuno -decreta l’eternitá al nome di Vincenzo Pinti, nella corte di Roma detto « il cavalier del liuto ». Sono giá passati quattro mesi che Apollo per gli otto del corrente fece intimar la generai dieta dei letterati in Elicona, ove al tempo determinato essendo comparsi i prencipi poeti, la nobiltá e i deputati delle universitadi virtuose, la mattina per tempo tutti si congregarono nella gran sala, dove sotto l’ombrella dell’eternitá nel suo lucentissimo trono sedette Sua Maestá in mezzo alle serenissime muse. E perché Apollo negli editti che avea pubblicati della dieta, aveva specificato ch’egli la chiamava per dar l’eternitá al nome di un virtuoso che avrebbe proposto, vari furono i discorsi dei letterati sopra il soggetto che doveva esser nominato; ma la piú comune opinione si ristringeva nel letteratissimo Giusto Lipsio, uomo fiammingo, gli scritti lucubratissimi del quale tanta fragranza rendevano in Parnaso, che in tutti i virtuosi avevano destata piú tosto rabbia di divorarli che appetito di gustarli. Altri dicevano che doveva determinarvisi la pubblica entrata, l’audienza nella sala regia e poi l’eternitá al famosissimo nome dell’illustrissimo e virtuosissimo Cardinal Serafino Olivieri, prencipe de’ letterati moderni, il quale ultimamente essendo giunto ai confini di questo Stato di Parnaso, con insolite dimostrazioni di onore fu incontrato dalla maggior parte de’ virtuosi, i quali grandemente rimasero maravigliati che un uomo, che per tutti gli anni della sua vita era stato occupato nel laborioso carico della Rota romana, avesse potuto acquistar esattissima cognizione della teologia e della filosofia, che fusse il primo giureconsulto dell’etá sua, sommo mattematico, valente astrologo, e cosi li fusse familiare la lingua greca come la latina: faceva il miracolo maggiore Tessersi saputo che un prelato pieno di tante scienze, colmo di tante virtudi, era morto scolare: poiché parendoli di saper poco,