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Pagina:Boccalini - Ragguagli di Parnaso II.djvu/258

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santa intenzione e dello sviscerato zelo verso il ben comune: tutti artifici che piú non averebbono potuto usare, qualora il vero senso degli animi loro fosse venuto in cognizione di ognuno; e che, se possibil era che i popoli, senza sottoporsi all’altrui imperio, da essi stessi si fossero potuti governare, che i prencipi di buonissimo animo averebbono rinunciato il nome reale e tutta l’autoritá del comandare, come quelli che si erano finalmente chiariti che i principati altro non sono che pesi insopportabili, materie piene di tante difficultadi e di tanti pericoli, che in quelle loro laute mense, dagli uomini golosi tanto invidiate, boccone alcuno non gustavano, che loro non puzzasse di arsenico. Ma che, se l’esperienza al mondo tutto aveva fatto conoscere che il governo del genere umano, senza l’intervento di un saggio prencipe che lo regga, tosto si sarebbe empiuto di lacrimevoli confusioni, era anco conveniente che fossero conceduti loro tutti que’ giusti mezzi, che per rettamente governar i sudditi loro erano necessari; perché, se per coltivar i campi all’agricoltore non si negava il bue, l’aratro e la zappa, se al sarto per tagliare e cucir i vestimenti si concedeva l’aco e la forfíce, e al fabbro il martello con le tanaglie, per qua! cagione alle monarchie toglier si doveva il poter per l’avvenire gettar la polvere negli occhi ai sudditi loro: benefício il piú prestante, istromento per rettamente governar gl’imperi il piú necessario che politico alcuno giammai abbia saputo inventare in tutta la ragione di Stato anco piú eccellente? Tutte cose che i prencipi, per cagione della sediziosa invenzione di Tacito, piú non averebbono potuto fare: chiaramente vedendosi che i diabolici occhiali fabbricati da quell’uomo sempre sedizioso, oltre il primo, che si era detto, di assottigliar la vista de’ popoli, facevano anco il secondo perniziosissimo effetto di cosi bene sigillare al naso degli uomini, che a’ prencipi non piú, come per lo passato con non minore loro facilitá che utilitá grande avevano fatto, era possibile poter gettar la polvere negli occhi a’ loro sudditi, ancor che ella fosse stata della piú artificiosa e della piú soprafína, senza che essi si accorgessero di essere ingannati. E ad Apollo e al venerando collegio de’ censori verissime parvero le querele delle Monarchie, e però

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