Pagina:Boccella, Cristoforo - I 3 libri dell'arte amatoria ed il libro de'remedi d'amore (traduzione Ars Amandi di Ovidio).djvu/43

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Cedi, e riponi dal tuo capo tolta La corona sul suo. Sia a te inferiore, Egual sia pur, si serva in tutto il primo; E seconda parlando il suo linguaggio.

Col velo d’amistà tessere inganno E via sicura e frequentata, pure Non è senza delitto. 11 Taliarco Ancor che troppo generoso appresti I moltiplici vini e le vivande;

E benché creda di dover più assai Veder di quel che fu ordinato, certa Avrai nel ber da noi legge e misura. Onde la mente e il piè si serbin atti A’ loro ufficj: d’evitar procura Gli alterni detti e gV ingiuriosi accenti,

E vie più ancor se sien dal vin prodotti; E troppo facil non indur la mano

naca alle volte a’ Commensali che ognuno, bevuto il suo bicchiere di vino, proponesse qualche amena questione. Auguravansi spesso tanti anni quanti bicchieri di vino bevevano } e spesso ne bevean tanti quante eran le lettere che formavano il nome della Bella, o dell 9 Uomo insigne j a cui facevano un tale onore. Se molti erano gli anni augurati, o se molte eran le leU tere componenti il nome della persona in onore di cui bcveano mescevano allora il vino in una tazza assai grande, e compensavan così i molti bicchieri che avrebber dovuto vuotare. Era poi in uso al termine della mensa il vibrare in aria con le due prime dita i semi d y una mela fresca: si credevano fortunati in amore quando toccavan con quelli il soffitto della camera cv 9 era apparecchiata la tavola, e si riputavano infelici quegli amanti, che non li facean sorgere a quelli altezza. De 9 molti altri giochi, che i Romani usavano in queste circostanze, non ne è a noi pervi nuta che un 9 oscura notizia.