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60 | il contr’uno |
virtù ed intero animo, (cose che anche a’ più tristi si fanno tanto o quanto aver riverenza, vedendosele accanto); no signore, nè anco la gente di garbo alla lunga non ci dura, e bisogna che la senta anch’essa del mal comune, e che alle sue spese impari che cosa vuol dir tirannía. Seneca, Burro, Trasea, un terzetto di persone proprio di qualità, due de’ quali la loro mala sorte gli mise accanto a un tiranno, e diè loro a trattare le sue faccende; tutti e due ben voluti da lui e stimati, e per di più l’uno l’aveva educato, e l’averlo educato gli stava per sicurtà di amicizia; questi tre, con la lor fiera morte fanno sufficente testimonianza, quanto poco c’è da fidarsi nel favore de’ tristi padroni. E di fatto che amicizia c’è da aspettarsi da colui, che ha sì duro il cuore che odia il suo reame (il quale non ha altro peccato che quello d’obbedirlo) e non conoscendo ancora ciò che fa per lui, impoverisce sè stesso e disfà il suo impero.
Ora, chi volesse dire che a que’ tre gl’incolse quel ch’e’ gl’incolse1 per aver voluto fare il galantuomo; guardi un po’ meglio attorno di Nerone, e vedrà che coloro i quali gli vennero in grado, e ci si mantennero colle loro furfanteríe, non ci durarono più di quegli. Chi si legge che si lasciasse mai andar così all’amore, e fosse così ostinato nelle affezioni? E chi dall’altra parte ha mai letto di un uomo così ostinatamente imbertonito di una donna, come costui di Poppea? e pure e’ l’avvelenò poi da sè stesso. Agrippina sua madre aveva ammazzato Claudio suo marito, per fargli via al-
- ↑ Mi si perdoni questo solecismo; ma a metter qui due volte loro addio naturalezza.