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198 orlando innamorato [St. 47-50]

        La battaglia era tutta inviluppata:
     Chi qua, chi là per lo campo fuggia.
     La polvere tanto alto era levata,
     Che l’un da l’altro non se cognoscia;
     Ed è la cosa sì disordinata,
     Che non giova possanza, o vigoria
     Del re Agricane, che è cotanto forte;
     Ma a lui davanti son sue gente morte.

        Quel re di gran dolor la morte brama;
     Soletto fuor de schiera se tra’ avante,
     Ciascun de’ soi baron per nome chiama:
     Uldano, e Saritrone, e il fiero Argante,
     E Pandragone, degno di gran fama,
     Lurcone, e Radamanto, che è gigante,
     Polifermo e Brontino e Santaria
     Ad alta voce chiama tutta via.

        Montato era Agrican sopra Baiardo;
     Davanti a tutti vien con l’asta in mano.
     Apre ogni schiera quel destrier gagliardo,
     Con tanta furia vien sopra del piano;
     Abatte ciascadun senza riguardo:
     Et ecco riscontrato ha il re Varano.
     Avanti lo colpisce entro la testa,
     Giettalo a terra con molta tempesta.

        Brunaldo fu cacciato dello arcione
     Da Polifermo; ed ecco il forte Argante,
     Che con la lancia atterra Savarone;
     E Radamanto, quel crudo gigante,
     Abatte Ungiano sopra del sabbione.
     Or vede bene il franco Sacripante
     Tutta sua gente morta e sbigotita,
     Se sua persona non li porge aita.

3. T., Ml. e P. alto. — 10. P. Sol fuor di schiera si ritrasse. — 19. Ml. e Mr. schiere.