Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/327

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[St. 59-62] libro i. canto xvii 317

         Ai compagni se volse Fiordelisa
     Dicendo: S’io non fallo al mio pensiero,
     E se io ramento ben questa divisa,
     Quel che vedeti, non è un cavalliero,
     Anci una dama, nomata Marfisa,
     Che in ogni parte, per ogni sentiero,
     Quanto la terra può cercarsi a tondo,
     Cosa più fera non si trova al mondo.

         Unde a voi tutti scio ben racordare
     Che non entrati di giostra al periglio:
     Spacciànci pur de adrieto ritornare.
     Credeti a me, che bene io vi consiglio:
     Se non ci ha visto, potremo campare,
     Ma se adosso vi pone il fiero artiglio,
     Morir conviensi con dolore amaro,
     Chè non si trova a sua possa riparo.

         Ride Ranaldo di quelle parole,
     E del consiglio la dama ringraccia,1
     Ma veder quella prova al tutto vole;
     Prende la lancia, il forte scudo imbraccia.2
     Era salito a mezo il celo il sole,
     Quando quei duo fôr gionti a faccia a faccia,
     Ciascun tanto animoso e sì potente
     Che non stimava l’un l’altro nïente.3

         Marfisa riguardava il fio de Amone,
     Che li sembrava ardito cavalliero;
     Già tien per guadagnato il suo ronzone,
     Ma sudar prima li farà mestiero.
     Fermosse l’uno e l’altro in su lo arcione,
     Per trovarse assettato al scontro fiero;
     E già ciascuno il suo destrier voltava,
     Quando un messaggio in su il fiume arivava.

  1. T., Ml. Mr. ringratia.
  2. Ml. e P. e il.
  3. Ml. e Mr. non se stimava.