Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/371

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[St. 39-42] libro i. canto xx 361

         Da l’altra parte il franco fio de Amone
     Avea smariti sì quei sciagurati,
     Che, come storni a vista de falcone,
     Fuggiano, or stretti insieme, or sbaragliati.
     Davanti a tutti fuggia Galafrone
     E il re Adrïano; e tra li spaventati
     Antifor et Oberto se ne vano;
     A spron battuti fuggie il re Ballano.

         Io non vi sapria dir per qual sciagura
     Perdesse ogni omo quel giorno lo ardire;
     Chè Astolfo, che non suole aver paura,
     Fu a questo tratto de’ primi a fuggire.
     Chiarïon scapinava oltra misura,
     E molti altri baron che non scio dire;
     Ciascuno a tutta briglia il destrier tocca,
     Sin che son gionti al ponte della rocca.

         Intrò ciascun barone e gran signore,
     Levando il ponte con molto sconforto;
     Ma chi non ebbe destrier corridore,
     Fu sopra al fosso da Marfisa morto;
     La quale era montata in gran furore,
     Perchè essa aveva chiaramente scorto
     Che il falso Galafrone era campato
     Dentro alla rocca, e il ponte era levato.1

         Onde essa andava intorno, minacciando
     Con calci quella rocca dissipare,
     Chè avea vergogna di adoprarvi il brando.2
     L’altro bravare io non puotria contare,
     Ch’era[n] assai maggior di questo; e quando
     Più gente viva intorno non appare,
     Chè ogni om per tema fugge dalle mura,
     Sdegna de intrarvi, e torna alla pianura.

  1. T., Ml. e P. alla.
  2. Mr. di doprare; P. d’adoprare.