Pagina:Boiardo - Orlando innamorato I.djvu/389

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[St. 51-54] libro i. canto xxi 379

51 Era la fama già sparta de intorno
     Della ricchezza del mio patre antico;
     E nominanza del mio viso adorno,
     O vera o falsa, pur come io te dico,
     Menò duo amanti a chiedermi in un giorno,
     Ordauro il biondo e il vecchio Folderico;
     Bello era il primo dal zuffo alla pianta,
     L’altro de li anni avea più de sessanta.

52 Ricco ciascuno e de schiatta gentile;
     Ma Folderico sagio era tenuto
     E de uno antiveder tanto sotile,
     Che come a Dio del cel gli era creduto.
     Ordauro era di forza più virile,
     E grande di persona e ben membruto;
     Io, che a quel tempo non chiedea consiglio,
     Il vecchio lascio, e il giovine me piglio.

53 Non era tutta mia la libertate,
     Però che il patre mio vi tenea parte;
     Vergogna rafrenò la voluntate,
     Che presto in nave avria tratto le sarte.
     Ed anco mi stimava in veritate
     Poter mandar mia voglia al fin con arte,
     Ed ottenire Ordauro di leggiero;
     Ma fallito me andò questo pensiero.

54 Nelli antichi proverbii dir se suole
     Che malizia non è che donna avanze;
     Salamon disse già queste parole,
     Ma al nostro tempo se ritrovan cianze.
     Provato l’ho a mio costo, e ben mi dole,
     Ch’aggio perduto l’ultime speranze,
     Per confidarme alla malizia mia;
     Perso ho quel ch’io volevo e quel ch’io avia.