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398 orlando innamorato [St. 51-54]

         Per il traverso di quel bosco ombroso
     Passarno e duo, correndo a gran flagello.
     Ordauro de natura era pietoso,1
     Onde gli increbbe di quel damigello,
     E posesi a seguir senza riposo;
     Ma ciascun di color parea uno uccello,
     Ch’eran senza arme e scarchi e’ lor destrieri,
     Però veloci andavano e legieri.

         Ordauro il suo ronzone avea coperto
     Di piastra e maglia, onde ebbe molto affanno:
     E per esser lui di malizia experto,2
     Ebbe oltra alla fatica ancor gran danno;
     Perchè, come io conobbi poi di certo,
     Sol Folderico avea fatto ad inganno
     Quel giovanetto e quel ladron venire,3
     Acciò che Ordauro gli avesse a seguire.

         E come fu da noi sì dilungato,
     Che di gran lunga più non si vedia,
     Il falso vecchio se fu dimostrato,
     Con circa a vinti armati in compagnia.4
     Ciascun de’ nostri se fu spaventato,
     Chi qua chi là per lo bosco fuggia,
     Nè fu chi se ponesse alle diffese,
     Onde il vecchiardo subito me prese.

         Se io ero in quel ponto dolorosa,5
     Tu lo puoi, cavallier, fra te pensare.
     Per una strata de bronchi spinosa,
     Dove altri non suolea mai caminare,
     Me conducea quel vecchio alla nascosa,
     E cento macchie ce fe’ traversare,
     Perchè de Ordauro avea molta paura;
     Or noi giongemo ad una valle oscura.

  1. T. Ml. piatoso.
  2. Ml. E per esser di malicia experto (latino expers?).
  3. T. ladro.
  4. T., Ml. e Mr. cercha.
  5. P. Se restai in.