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86 orlando innamorato [St. 79-82]

        Credendosi ancora esser là dove era
     Il re Gradasso, prende il brando in mano;
     Con la zirafa lo seguia l’Alfrera,
     Che quasi ancora l’ha seguìto in vano.
     Sopra Baiardo, la bestia leggiera,
     Ranaldo va correndo per il piano;
     Per tutto va cercando, e piano, e monte,
     Sol per trovarse con Gradasso a fronte.

        Ed eccoti davanti, ed ha abbattuto
     Fuor de l’arcione il suo fratello Alardo.
     Esso non ha Ranaldo ancor veduto,
     Chè in quella parte non facea riguardo.
     Ma de improviso li è sopra venuto,
     E punto nel ferir non fu già tardo.
     A due man mena con tanta flagella,
     Che sel crede partir fin su la sella.

        Non fu il gran colpo a quel re cosa nova,
     Chè di valor portava la ghirlanda;1
     Nè crediati per questo che si mova,
     Nè arma si spezzi, nè sangue si spanda.
     Disse a Ranaldo: Or vederem la prova,2
     E dir potrai, se alcun te ne dimanda,
     Qual sia di noi più franco feritore.3
     Se ora mi campi, io te dono l’onore.

        Così ragiona il forte saracino,
     E mena della spada tutta fiata;
     Cade Ranaldo tramortito e chino,
     Chè mai tal botta non ha lui provata.4
     Lo elmo affatato, che fu de Mambrino,
     Gli ha questa volta la vita campata.
     Presto Baiardo adietro si è voltato,
     Stavi Ranaldo in sul collo abbracciato.

  1. Mr. girlanda.
  2. P. ora vedrem.
  3. T. e Mr. fia; T. fa.
  4. P. quel.