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214 orlando innamorato [St. 3-6]

3 Ed io seguir la voglio ove io lasciai,
     Anci tornare a dietro, per chiarire
     De le due dame, quale io vi contai;
     L’una era al lago, l’altra ebbe a venire.
     Or per voi stessi non sapresti mai
     Chi fosser queste, non lo odendo dire;
     Ma io vi narrerò la cosa piana:
     Quella dal drago morto era Morgana,

4 E l’altra è Fiordelisa, quella bella
     Che fu da Brandimarte tanto amata.
     Di questa vi dirò poi la novella,
     Ma torno prima a quella della fata;
     La qual, perchè era de natura fella,
     Sopra del lago a quella acqua incantata,
     Ove nel fondo fu Aridano occiso,
     Aveva poi pigliato uno altro aviso.

5 Perchè con succi de erbe e de radice
     Còlte ne’ monti a lume della luna,
     E pietre svolte de strana pendice,
     Cantando versi per la notte bruna,
     Cangiato avea la falsa incantatrice
     Quel giovanetto in sua mala fortuna,
     Io dico Zilïante, e fatto drago,
     Per porlo in guardia al ponte sopra al lago.

6 Ed avea tramutata sua figura,
     Acciò che quella orribile apparenzia
     Sopra del ponte altrui ponga paura;
     Ma, fusse o per l’error de sua scienzia,
     O per strenger lo incanto oltra misura,
     Ebbe il garzone estrema penitenzia,
     Perchè, come tal forma a ponto prese,
     Gettò un gran crido, e morto se distese.