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216 orlando innamorato [St. 11-14]

11 Da poi che l’ebbe a quel conte venduto,
     Lui pur rimase in casa per servire;
     Ma poscia il fanciulletto fu cresciuto,
     Venne in gran forza e di soperchio ardire,
     E per tutto d’intorno era temuto.
     Per questo il conte avanti al suo morire,
     Non avendo nè moglie nè altro erede,
     Figlio se il fece e quel castel gli diede.

12 Brandimarte da poi per suo valore
     Cercato ha il mondo per monte e per piano,
     E nella terra per governatore
     Lasciò costui che vedi e castellano.
     Ora un altro baron pien di furore,
     Qual sempre fu crudele ed inumano,
     Scoperto a Brandimarte è per nimico:
     Rupardo ha nome il cavallier ch’io dico.

13 Costui con più sergenti e soi vassalli
     Lo assedio ha intorno de Rocca Silvana.
     E de assalirla par che mai non calli,
     Per ruïnarla tutta in terra piana.
     E’ crida: "Brandimarte per soi falli
     Adesso è preso al lago de Morgana.
     Io son per questo a prendervi venuto;
     Da lui non aspettati alcuno aiuto."

14 Onde costui, che temea de aver morte,
     Quando non fosse a quel Rupardo reso
     (E d’altra parte ancor gl’incresce forte
     Che ’l suo segnor da lui mai fusse offeso),
     Con molti incanti fie’ gettar le sorte,
     Ed ha con quelle ultimamente inteso
     Che vero è ciò che dice quel fellone,
     E Brandimarte è nel lago in pregione.

3. P. poi che. — 4. P. ed in. — 12. T. e MI. e castellano. — 14. P. Che. - Mr. mal. — 29. P. ai gettò. — 32. P. C/w.