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384 orlando innamorato [St. 15-18]

15 Re Carlo ne venìa per la campagna,
     Ed avea seco il fior de’ Cristïani
     De l’Ongheria, di Franza e de la Magna,
     E la sua corte, quei baron soprani;
     Ma quando vidde la gente di Spagna
     Tutta assembrata per callare a i piani,
     Chiamò Ranaldo ed ebbe a lui promesso
     Non dar la dama a Orlando per espresso,

16 Pur che facesse quel giorno col brando
     Sì fatta prova e dimostrazïone,
     Che più di lui non meritasse Orlando.
     Poi d’altra parte il figlio de Milone
     Fece chiamar da parte, e ragionando
     Con lui gli diè segreta intenzïone
     Che mai la dama non avrà Ranaldo,
     Pur che combatta il giorno al campo saldo.

17 Ciascun di lor quel giorno se destina
     Di non parer de l’altro mai peggiore.
     Ahi sventurata gente saracina,
     Che adosso ben ti viene un gran romore!
     Quei duo baron faran tanta ruina,
     Che mai fu fatta al mondo la maggiore.
     Or tacete, segnori, e non v’incaglia,
     Ch’io vo’ contare un’aspra e gran battaglia.

18 Re Carlo Mano avea fatte le schiere
     Molto ordinate e con gran sentimento;
     Il nome de ciascuno e le bandiere
     Poi sentirete e l’altro guarnimento,
     Secondo che usciran le gente fiere
     Che contra lor ne van con ardimento.
     Ma la prima che è gionta alla campagna
     È Salamone, il bon re de Bertagna.

3. T. la migna; Mr. di li m. : MI. de Limagna. — 23. MI. vencayUa. — Hi, T. o Mr. omm. In ; P. il primo die ? già.