Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/424

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414 orlando innamorato [St. 55-58]

55 Ben dirà Carlo ch’io venni in gran fretta
     Per dargli aiuto, come io debbo fare!
     Ma tu, gente pagana maledetta,
     Tutta la pena converrai portare;
     Sopra di voi serà la mia vendetta,
     E, se io dovessi il mondo ruïnare,
     Farò quanto Ranaldo questo giorno,
     O che davanti a Carlo mai non torno. -

56 Così dicendo in dietro si rivolta,
     Torcendo gli occhi de disdegno e de ira.
     Sì come un tempo oscuro alcuna volta,
     Che brontolando intorno al cel se gira,
     E il tristo villanel che quello ascolta,
     Guarda piangendo e forte se martira;
     E quel pur viene ed ha il vento davante,
     Poi con tempesta abatte arbori e piante:

57 Cotal veniva col brando a due mano
     Il conte Orlando, orribile a guardare.
     Non ebbe tanto ardire alcun pagano
     Che sopra al campo osasse de aspettare;
     Tutti a ruina e in folta se ne vano,
     Ma il conte altro non fa che speronare,
     Dicendo a Brigliador gran villania,
     Dandoli gran cagion del mal che avia.

58 Il primo che egli agionse in suo mal ponto,
     Fu Valibruno, il conte de Medina,
     E tutto lo partì, come io vi conto,
     Dal capo in su lo arcion con gran ruina.
     Poscia Alibante di Toledo ha gionto,
     Che non avea la gente saracina
     Di lui maggior ladrone e più scaltrito;
     Orlando per traverso l’ha partito.