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Pagina:Boiardo - Orlando innamorato II.djvu/428

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418 orlando innamorato [St. 3-6]

         Sì come a l’altro canto io vi ebbi a dire,
     Ciascun di loro avanti avea gran cazza;
     Cristian nè Saracin potean soffrire,
     Perchè l’un più che l’altro assai ne amazza.1
     Quando la gente gli vide venire,
     Ognun a più poter fan larga piazza;2
     Come avante al falcone e’ storni a spargo,
     Fugge ciascun cridando: Largo! largo!

         E quei duo cavallier con gran baldanza
     Se urtarno adosso, senza più pensare.
     Avea prima ciascun rotta sua lanza,
     Ma con le spade ben vi fo che fare,
     Menando i colpi con tanta possanza,
     Che ciascadun che sta intorno a mirare,
     Di trare il fiato apena non se attenta;
     Tanto al ferire estremo se spaventa.

         Barbute e scudi e usberghi e maglie fine
     Ne porta sieco a ogni colpo di spada,
     Come lo inferno e il cel tutto ruine,3
     E mare e terra con fraccasso cada;
     E la piastra, percossa a polverine,
     Vola de intorno e non scio dove vada,
     Chè ogni pezzo è sì minuto e poco,4
     Che non se trovarebbe in alcun loco.

         E, se non fosse per gli elmi affatati5
     Che aveano in capo, e la bona armatura,
     Non vi seriano a quest’ora durati,
     Per la battaglia tenebrosa e scura;
     Chè tanto sono e’ colpi smisurati,
     Che pure a racontarli è una paura;
     Quando giongon e’ brandi in abandono,
     Par che ’l cel s’apre e gionga trono a trono.

  1. P. Perchè un.
  2. T. Ogniun; Ml. Ognhom — T. e Ml. fa.
  3. P. Par che.
  4. Ml. Chogni pezeto.
  5. Mr. fossi.