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[St. 27-30] | libro ii. canto xxviii | 471 |
27 Ma la gente che segue, è troppo molta,
E fa stornir del crido e il monte e il piano;
Dardi e saette cadeno a gran folta,
A benchè la più parte ariva invano.
De quei leoni or questo or quel se volta,
Ma pur tutti alla selva se ne vano;
E il re cinger la fa da tutte bande:
Allor se incominciò la caccia grande.
28 La selva tutto intorno è circondata,
Che non potrebbe uscire una lirompa;
Più dame e cavallieri ha ogni brigata,
Che mostrava alla vista una gran pompa.
Il re dato avia loco ad ogni strata,
Nè bisogna che alcun l’ordine rompa;
Alani e veltri a copia sono intorno,
Nè se ode alcuna voce, o suon di corno.
29 Poi son poste le rete a cotal festa
Che spezzar non le può dente nè graffa,
Indi e sagusi intrarno alla foresta:
Altro non si sentia che biffi e baffa.
Or se ode un gran fraccasso e gran tempesta,
Chè per le rame viene una ziraffa;
Turpino il scrive, e poca gente il crede,
Che undeci braccia avia dal muso al piede.
30 Fuor ne venìa la bestia contrafatta,
Bassa alle groppe e molto alta davante,
E di tal forza andava e tanto ratta,
Che al corso fraccassava arbori e piante.
Come fu al campo, intorno ha la baratta
De molti cavallieri e de Agramante
E molte dame che erano in sua schiera,
Onde fu alfine occisa la gran fiera.
2. MI. «triWr - T. e il monU ; Mr. el monU. — 6. T., MI. e Mr. allf seìve. — 10. T. e MI. alirompa. — 24. Mr. e P. omm. Che. — 88. Mr. omm. e. — Sai. MI. morta.