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[St. 7-10] | libro ii. canto xxix | 481 |
7 Così Brunel, la cui fama era poca,
Come intendesti, chè era re di novo,
Nel campo rosso avea depinta una oca,
Che avea la coda e l’ale sopra a l’ovo.
De ciò parlando lui con gli altri, gioca
- Ben - dicendo - fo antico, e ciò ti provo:
Chè lo evangelio, che è dritto iudicio,
Afferma che la oca era nel principio. -
8 Il re Grifaldo apresso a lui ne viene,
Che porta una donzella scapigliata,
E quella un drago per l’orecchie tiene:
Cotal divisa avea tutta la armata,
Benchè sua insegna a questa non conviene,
Chè solo è nera e di bianco fasciata.
Il re di Garamanta era vicino,
Giovane ardito, e nome ha Martasino.
9 Costui portava nel campo vermiglio
Le branche e il collo e il capo de un griffone;
E dietro alla sua nave forse un miglio
Veniva il re di Septa, Dorilone,
Qual porta al campo azurro un bianco ziglio;
Poi Soridano, che porta il leone.
Il leon bianco in campo verde avia:
Costui ch’io dico, è re de la Esperia.
10 E re di Constantina, Pinadoro,
Venne, che al rosso la acquila portava,
Ch’è gialla, con due teste, in quel lavoro;
E poco apresso Alzirdo il seguitava,
Che ha la rosa vermiglia in campo d’oro;
E Pulïano alla bandiera blava
Segnata avea de argento una corona;
Franco è costui, che è re de Nasamona.
6. T. Ben Oicemto fo antiquo; Mr. Ben dicendo ant.; P. B«n dicendo $0 ani. — 7. P. Che. del vangeli» ogni /edel mancipio.
DoiARiio. Oriundo innamornto. Voi. II, 81